Cripta Chiesa di Santa Maria Maggiore in San Vito

Alla scoperta dell’Area Archeologica di San Vito, presso la Parrocchia “S. Maria Maggiore in S. Vito”, a Roma (http://www.sanvito-roma.it/wp/sito-archeologico/)

Durante il corso di videomaking siamo andati a documentare i resti archelogici di una porzione delle cosiddette Mura Serviane, in blocchi di tufo di Grotta Oscura, incastonate in un edificio lungo Via Carlo Alberto e, orientato esattamente come queste, l’Arco di Gallieno, ricostruito in epoca giulio-claudia su quella che doveva essere l’antica Porta Esquilina

Sono inoltre state scoperte delle opere idrauliche da riferirsi all’arrivo dell’acquedotto Anio Vetus presso la Porta Esquilina: in particolare un castellum aquae ed una riorganizzazione degli spechi sotterranei dell’acquedotto avvenuti in età traianea.

Abbiamo intervistato chi accoglie i turisti: Raffaele Ciminelli, volontario appassionato di storia e cultura, aiutato dal giovane Komar. Siamo andati a raccontare questo luogo storico di Roma nella speranza di renderlo più conosciuto e inserito nei giri turistici romani.

Il sito è aperto al pubblico dal 2017 e l’ingresso avviene attraverso un’offerta libera.


Discovering the Archaeological Area of ​​San Vito, at the Parish “S. Maria Maggiore in S. Vito”, in Rome (http://www.sanvito-roma.it/wp/sito-archeologico)

During the videomaking course, we went to document the archaeological remains of a portion of the so-called Servian Walls, made of Grotta Oscura tuff blocks, embedded in a building along Via Carlo Alberto, precisely oriented like these, the Arch of Gallienus, reconstructed during the Julio-Claudian era on what used to be the ancient Porta Esquilina.

Furthermore, hydraulic works related to the arrival of the Anio Vetus aqueduct near Porta Esquilina were discovered: in particular, an aqueduct castellum and a reorganization of the underground channels of the aqueduct, dating back to the Trajanic age.

We interviewed those who welcome tourists: Raffaele Ciminelli, a passionate volunteer of history and culture, assisted by the young Komar. We set out to tell the story of this historic place in Rome with the hope of making it better known and integrated into Roman tourist routes.

The site has been open to the public since 2017, and entry is through a voluntary donation.